La parola trovata...il pensiero umano scritto finito nella pattumiera....

il tempo implacabile che scorre...

è tutto da reinventare, da rimescolare, pagine senza senso che devono per forza trovarne uno o non trovarlo, frammento di un’esistenza inventata e pur vissuta....viaggio sempre rinnovato per un impossibile ritorno di Ulisse alla sua Itaca....

Lo spessore temporale in scena, non è il tempo lineare , ma è un tempo tortuoso, accidentato, costellato di trappole e vicoli ciechi in cui sembra smarrirsi. Da un lato il tempo effettivo che scandisce le azioni “reali”, comportamenti quotidiani strappati al flusso frammentario della vita. Dall’altro il tempo interiore di una memoria personale che si dilata fino a comprendere l’arco di un’intera esistenza, di tutte le esistenze, risalendo fino all’infanzia e conservando nel suo ventre anche gli episodi e le figure all’apparenza più insignificanti.