IL TEATRO DELLA POTENZA

IL MALINTESO

di Albert Camus

 

Adattamento e Regia: Jean-Pierre Lozano

 

Camus si è rifatto all’essenzialità della tragedia greca, cinque personaggi in tutto, chiusi nello spazio angusto di un solo luogo topico (il soggiorno di una locanda in una piccola città della Boemia) nell’arco breve di poco più di una giornata. La Madre e Marta sono figure di doppio dello stesso personaggio: il ribelle esistenziale, il rifiuto della convivenza civile attraverso una serie quasi coatta di omicidi, ma che si ostina a commetterli in nome di una passione dominante, anzi ossessiva, la passione dell’Altrove. Quando madre e figlia si troveranno, per uno scarto imprevedibile del Destino, dinnanzi non all’ennesimo ospite anonimo, ma a loro figlio e fratello (che torna a casa dopo più di vent’anni senza voler farsi riconoscere), non sapranno, proprio letteralmente, trattenersi; ma è allora che il miraggio della libertà per loro irrimediabilmente svanisce: la Madre deve uccidere con se stessa l’insostenibile dolcezza che il figlio è venuto a risvegliare in lei; anche Marta dopo un doloroso travaglio, per puro desiderio di annientamento deve rientrare nel ventre melmoso di... “questa terra densa, priva di luce, in cui andremo a nutrire animali ciechi”.

 

 

Anna Beltrame: Marta 

Rossana Fiorini: La Madre

Luigi Macco: Jan

Alessandra Colonghi: Maria

Josiane Defilippi: Il Domestico –Tempo

 

Ambientazione sonora

Luca Pagani