"We are such stuff as dreams are made on, and our little life is rounded in a sleep".

 “PRESENZE”

 

 Ambientazione Sonora nel Teatro

(primo anno)

  

Il Teatro non esiste in quanto tale, esiste il Teatro degli avvenimenti e delle presenze”.

 Lozano Jean-Pierre

 

FONDAMENTA

 

L’intento primordiale, fondante del lavoro non è la mera sperimentazione, ma piuttosto la creazione e la rivelazione di più piani di narrazione, volti a concepire spettacoli concreti nei quali si andrà a portare in scena questo:

Lo spettatore deve essere portato a percepire, concepire, tre piani narrativi:

 

 

-          IL PIANO NARRATIVO SONORO ( a se stante)

-          IL PIANO ATTORIALE (a se stante)

-          IL PIANO SONORO-ATTORIALE (a se stante)

 

 

I suoni racconteranno una storia-narrazione per conto proprio, dunque un evolversi con un inizio e una fine. Non obbligatoriamente in senso comune c’è comunque un nascere-inizio di emissione dei suoni e una fine-interruzione dei suoni: il silenzio-chiusura dell’azione spettacolare. Dunque i suoni forniranno una narrazione che basta a se stessa, capibile e/o intuibile in una dimensione in cui accadono fatti sonori, s’intende che i suoni abbiano la facoltà di sviluppare una trama parallela e disgiunta dalla trama attoriale.

Allo stesso modo l’azione e/o dizione attoriale vive di per se stessa, senza bisogno dei suoni, anch’essa con un nascere-inizio e una fine-interruzione: fino al silenzio-chiusura dell’azione spettacolare.

Infine il terzo piano narrativo che è il piano in fin dei conti più aperto al livello della sensibilità dello spettatore-testimone, si forma attraverso la fusione dei due precedenti. Creando cosi una terza trama-narrativa, che è il piano più in divenire, il più mutante dei tre piani narrativi. In questo l’Ambientazione Sonora diverge infinitamente dalla cosiddetta colonna sonora.

 

Questi sono i limiti-illimitati del lavoro che ci proponiamo come primo capitolo all’interno di quello più ampio delle “PRESENZE” che porterà dopo l’Ambientazione Sonora, agli sviluppi della Presenza Lucente e dell’Azione Attoriale Altro-Locata ossia le attivazioni “Spettro-Fantasma-Ritornante”. L’integrazione di questi tre stadi porta ad un risultato scenico-spettacolare completo di rivelazione ed interazione e relazioni tra le “PRESENZE”. Poiché non ci sono Relazioni astratte o concrete, ci sono Relazioni o Non-Relazioni. Nello svelare-rivelare ciò, emerge che in ogni Relazione c’è anche sempre la Non-Relazione. Cioè a dire quando viene nella manifestazione, nel fenomenale, espresso un suono, una luce, una azione, una sequenza di parole, vi è contenuto il non-suonato, il non-illuminato, le non-azioni, il non detto, etc. Ovvero l’intero bagaglio cognitivo che permette la formulazione della fenomenalità: il dire, il fare, il sentire, etc....

 

Lozano Jean-Pierre